Ho fatto del networking uno dei capisaldi del mio lavoro e della mia vita, ed è normale che nel corso degli anni abbia compreso alcuni importanti segreti del networking. La definizione di networking che è possibile trovare su siti quali Wikipedia è “serie di componenti, sistemi o entità interconnessi fra di loro”. Alla parola “interconnessione” corrisponde invece la definizione: “connessione reciproca (e quindi di scambio) tra due o più sistemi”.
Ma queste definizioni si dimenticano dell’aspetto più importante che è quello UMANO. Per questo la definizione di networking che mi piace usare è:
“Il networking è una serie di PERSONE interconnesse fra di loro”
Il nostro pensiero leggendo questa definizione andrà sicuramente ai social network. Oggi, quando si sente parlare di social network, il primo pensiero va a Facebook, Linkedin, Twitter, Google +
… Io non voglio parlare di questi, che sono il mezzo che ci offre la tecnologia per creare “interconnessioni”, bensì di cosa realmente e concretamente significa “FARE NETWORKING”.
Quando ero bambino, osservavo con curiosità le attività che i miei genitori svolgevano al di fuori del loro lavoro. Sia mia madre che mio padre erano e sono attivamente impegnati con ruoli chiave in attività di volontariato. Organizzano incontri, eventi, iniziative.
Una volta da bambino chiesi loro: “Perché fate quello che fate? Che cosa ci guadagnate?”.
La risposta all’unisono fu:
“Nulla. Non lo facciamo per il guadagno, è un’attività di volontariato. Lo facciamo per il piacere di donare, senza aspettarci nulla in cambio. Spesso, quanto ci ritorna indietro in termini di riconoscenza delle persone, di soddisfazione personale, di sentire che stiamo contribuendo a rendere migliore la nostra comunità è molto maggiore di quello che noi diamo”.
Anni più tardi capii cosa significava e ho cercato di portare avanti le mie relazioni personali e professionali in questo modo:
Dare senza aspettarsi nulla in cambio.
Questo tipo di approccio implica un cambiamento fondamentale, il fare domande per capire come essere utili piuttosto che parlare ininterrottamente di quanto siamo bravi e belli.
Quando cerchiamo di “socializzare” pensiamo che la strategia per crearsi dei contatti sia parlare, parlare e ancora parlare di noi stessi, del nostro business, dei nostri prodotti e servizi. Il networking che vi propongo ribalta questa regola, parte da un’altra concezione.
Mi devo porre due domande importanti:
- Come posso creare valore per questa persona che è davanti a me?
- E se questo valore non lo posso creare io, conosco qualcuno che possa dare valore a quella stessa persona?
Questo significa dimenticarsi un attimo di se stessi e concentrarci su chi abbiamo di fronte.
Non è una banalità perché così facendo…
inizieremo ad essere considerati come una “RISORSA” per gli altri.
Questi concetti, come avrete capito, potete applicarli sia alla costruzione dei vostri rapporti personali ma anche al vostro business.Capire e applicare questo concetto può ribaltare il vostro modo di fare affari:
“Fare business” significa rendersi conto di cosa hanno bisogno gli altri e attingere a tutti i propri contatti per soddisfarlo.
Cosa accadrà in futuro, perseguendo una politica di questo tipo? Non sarete più voi a vendere, saranno gli altri a comprare da voi perché avete dato “prima di tutto valore”. Questo aspetto non può però essere lasciato al caso. Dobbiamo integrarlo fra i processi della nostra attività, per farlo diventare sistematico.
Per questo nel prossimo articolo voglio condividere con te le 3 regole d’oro del networking. Stay tuned e non perderti il prossimo post!
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